Pochi musicisti prenderebbero in considerazione l’utilizzo di uno strumento associato a un giocattolo infantile, eppure Augustus Pablo è stato in grado di usare il suono unico della melodica per rivoluzionare la musica giamaicana negli anni ’70.
Il suo vero nome era Horace Swaby, ed è nato nel 1954 a St. Andrew, in Giamaica.
Al liceo aveva l’abitudine di intrufolarsi nella cappella della scuola per suonare l’organo. Uno dei suoi compagni di scuola era Clive Chin, la cui famiglia gestiva il principale negozio di dischi di Kingston, Randy.
Quando il quindicenne Horace Swaby decise di iniziare la sua carriera musicale nel 1970, gli fu facile fare un provino con Herman Chin Loy, parente del suo amico Clive e anche cugino dell’influente produttore reggae cinese-giamaicano Leslie Kong.
L’esibizione alla tastiera di Swaby impressionò Chin Loy, che lo portò nel suo studio Aquarius: l’allegro brano “Iggy Iggy” è il risultato della loro prima sessione e viene attribuito ad Augustus Pablo, soprannome jolly usato fino ad allora da Chin per i tastieristi. Swaby iniziò a usare lo pseudonimo e lavorò su vari singoli per Chin Loy.
La sua prima canzone di grande impatto fu lo strumentale “East of the River Nile” (1971), con un duetto tra la melodica di Pablo e l’organo di Glen Adam, su un ritmo che il produttore aveva acquistato da Lee Perry.
Fu un successo immediato, seguito poco dopo da “Java”, un altro grande successo con un ritmo che influenzò la musica giamaicana. Questa canzone nacque dalla collaborazione con l’amico del liceo Clive Chin, che lavorava come produttore nell’azienda di famiglia, e segnò l’inizio di una collaborazione di grande successo tra i due.
Augustus Pablo continuò a registrare per altri produttori, tra cui Lee Perry, Gussie Clark e Bunny Lee. Aiutò anche Leonard Chin (zio di Clive) a lanciare la sua etichetta, chiamata Santic, che a sua volta offrì a Pablo l’opportunità di fare delle prove di produzione. Il suo debutto da produttore è stato con il singolo “Say So” di Paul Whiteman / Blackman.
Dopo il 1972, Augustus Pablo fonda diverse etichette, tra cui Hot Stuff, Message e Rockers. Quest’ultima la crea con suo fratello Garth, dandole il nome del sistema audio che avevano lanciato anni prima (Rockers Hi-Fi). Molti dei singoli iniziali per la sua etichetta erano versioni strumentali dei classici di Studio One.
La compilation Original Rockers dell’etichetta britannica Greensleeves presenta molte delle migliori autoproduzioni iniziali di Augutus Pablo.
Nonostante il successo con le sue etichette, Augustus Pablo continua a produrre album sorprendenti con altri, tra cui This Is Augustus Pablo (1974) con Clive e Pat Chin, e Ital Dub (1975) con il leggendario King Tubby. Quest’ultimo è considerato uno dei dischi più innovativi del decennio.
Augustus Pablo diventa un produttore molto richiesto dopo il 1975, quando lavora al successo di Fred Locks con “Black Star Liner”. Horace Andy, Jacob Miller, Dillinger e Earl Sixteen sono solo alcuni tra i molti artisti con cui ha collaborato.
Pablo è stato il protagonista di una serie di LP acclamati dalla critica tra cui King Tubby Meets Rockers Uptown (1976), East of the River Nile (1978) registrato nello studio Black Ark di Lee Perry, Original Rockers (1979), Rockers Meets King Tubby in a Firehouse (1980) e Africa Must Be Free con Hugh Mundell (1983).
Augustus Pablo era altrettanto richiesto come session player e appare in molti album di questo periodo, suonando la tastiera, la melodica o entrambi.
La carriera di Pablo inizia a rallentare negli anni ’80, anche se rilascia il famoso Rising Sun (1986) e produce successi memorabili come “Ragamuffin Year” (Junior Delgado) e “Far Far Away” (Ricky Grant). Dopo numerosi tour in giro per il mondo, nel 1987 registra un memorabile album dal vivo a Tokyo. Alcuni dei suoi dischi di successo verso la fine della carriera includono Rockers Come East (1987) e Blowing With the Wind (1990).
Durante gli anni ’90, Augustus Pablo continua a produrre la propria musica, ad apparire come Guest Star nei dischi di altri e a produrre alcuni classici come “Night and Day” di Dawn Penn e l’album “Jah Made Them All” di Yami Bolo.
Purtroppo, la sua salute è da sempre molto delicata a causa della miastenia grave, un disturbo nervoso di cui ha sofferto per gran parte della sua vita e che lo porta alla morte prematura nel 1999, all’età di 45 anni. Centinaia dei più grandi musicisti, cantanti e DJ della Giamaica parteciparono al concerto tributo tenuto un anno dopo la sua morte, per rendere omaggio all’eredità immortale di uno dei padri fondatori del dub.
Fonte: Biografia a cura di Jo-Ann Greene su allmusic.com