Cornell Campbell nacque nel 1945 a Kingston, in Giamaica. Alcune fonti sostengono che il suo anno di nascita sia il 1948. La sua voce è stata subito notata nel coro della chiesa quando era un ragazzino. In un’intervista a Reggae Vibes, Cornell ricorda che le persone rimasero affascinate e dissero: “Accidenti, questo bambino ha una voce angelica, canta come un angelo“.
Nella stessa intervista, Cornell spiega di aver inciso la sua prima canzone allo Studio One di Sir Coxsone Dodd quando aveva circa 11 anni. Il brano si intitolava “My Treasure”. Tornerà allo Studio One da adolescente all’inizio degli anni ’60, incidendo una serie di pezzi ska sia come artista solista che come parte di un duo con Alan Martin.
Dopo una pausa di tre anni, tornò nel 1967 come membro dei The Uniques, un gruppo canoro famoso ma di breve durata, in cui spiccava lo straordinario falsetto di Slim Smith. Nel 1969, Cornell Campbell guidò il suo gruppo, The Eternals, con cui registrò successi come “Queen of the Minstrels” e “Stars” allo Studio One.
Nel 1971 Cornell Campbell divenne solista e fece coppia con Bunny Lee. Registrò nuovamente i suoi successi degli Eternals come artista solista e Bunny Lee mise in risalto il caratteristico falsetto di Campbell con un effetto sorprendente. Il suo primo LP, omonimo, uscì nel 1973 con Trojan Records. Nel 1975, Cornell passò dal lovers’ rock allo stile rastafariano. Il cambiamento si rivelò vincente con grandi hit come “Natty Dread in a Greenwich Farm” e “Natural Fact”. Negli anni ’70, Campbell e Bunny Lee lanciarono “The Gorgon”, che diede vita a una serie di sequel di successo. Per questo motivo è conosciuto anche come Don Gorgon.
Cornell Campbell tornò per breve tempo al lovers’ rock nel 1977 con il successo di “The Investigator”. Dopo essersi separato da Lee nel 1980, Campbell lavorò con produttori come Winston Riley, Niney the Observer e King Tubby, pubblicando successi occasionali. Rimase attivo nel nuovo millennio. Per esempio, si è unito al gruppo techno-dub tedesco Rhythm & Sound per il loro singolo “King in My Empire” e al gruppo dub londinese Soothsayers per l’album “Nothing Can Stop Us”.
Il caratteristico falsetto di Cornell Campbell, insieme alle sue convinzioni rastafariane, gli ha conferito uno stile musicale che aggiunge urgenza e giustezza alle canzoni che pochi altri cantanti sono in grado di eguagliare.
Fonti:
Artist Biography by Jason Ankeny on allmusic.com
The Encyclopedia of Popular Music by Colin Larkin. Licensed from Muze on oldies.com
Photos from reggae-vibes.com and reggaeville.com (cover photo by UrbanImage.tv/David Katz)
Interview with Cornell Campbell (2004) on reggae-vibes.com