Barry Brown: dal Roots al Dancehall con uno stile inconfondibile
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Barry Brown: dal Roots al Dancehall con uno stile inconfondibile

Nel panorama del reggae, Barry Brown spicca come uno dei pochi cantanti che è riuscito a passare elegantemente dalla tarda fase roots all’emergente stile dancehall. La sua voce, caratterizzata da un caratteristico tenore acuto, era subito riconoscibile e lasciava un’impressione indelebile ogni volta che risuonava nelle onde radio.

I suoi testi fondono spirito, grinta ed emozione, scavando nella dura realtà della vita del ghetto giamaicano e affrontando le aspirazioni e i momenti di gioia dei suoi abitanti. Brown ha spesso sottolineato il fascino magnetico dei balli del sound system nelle sue opere registrate, consolidando il suo ruolo di storyteller di strada.

Cresciuto tra le vivaci sale da ballo e i sound system della zona occidentale di Kingston, Brown è divenuto un punto saldo della scena negli anni della sua giovinezza. Accompagnato da coetanei di grosso calibro, ha ricoperto un ruolo decisivo nel far evolvere il reggae dalle sue radici verso il più audace stile dancehall nel momento in cui gli anni ’70 hanno ceduto il posto agli anni ’80.

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Sebbene i dettagli sui primi anni di vita di Brown siano piuttosto scarni, si ipotizza che sia nato intorno al 1962 e sia cresciuto in una delle tante baraccopoli di Kingston. Circondato da infiniti impianti audio, la musica divenne naturalmente un punto cardine per lui fin dalla tenera età. Grazie alla sua voce unica e alla sua attitudine a improvvisare testi, era inevitabile che Brown salisse sul palco insieme ad altri cantanti emergenti, affinando il suo talento nei sound system e nei locali notturni a metà degli anni ’70.

Contemporaneamente, Brown mise in mostra la sua bravura canora su sound system come Tape Tone, condividendo il microfono con aspiranti cantanti come Barrington Levy, Tristan Palmer, Rod Taylor e Sammy Dread. Seguito da Linval Thompson, produttore dal tenore acuto e grintoso, Brown cercò di emulare il suo successo, diventando uno degli aspiranti mentori di Thompson e Sugar Minott.

Nel 1977 arrivò la svolta, quando Bunny Striker Lee, produttore discografico fuori dagli schemi, portò Barry Brown in studio, pubblicando “Mr. Money Man” e “Give Thanks and Praise“. Il primo dodici pollici di Brown, “Step it Up Youthman”, divenne un punto di riferimento, affermando la sua reputazione in Giamaica e a livello internazionale. Seguirono altri successi come “Stand Firm“, pubblicato da etichette come Striker Jackpot e Justice, con distribuzione internazionale da parte di VP.

Per tutta la fine degli anni ’70, Brown registrò per diversi produttori, guadagnandosi il soprannome di “Bob Dylan giamaicano” per la critica sociale e politica contenuta nei suoi testi. La grande richiesta di musica di Barry Brown lo portò a incidere altri successi come “I’m not so lucky” per Sugar Minott e l’LP “Far East” per Joseph Hoo Kim. Prince Jammy, Henry Junjo Lawes e Winston “Niney” Holmes furono altri produttori che approfittarono delle sue performance. Nonostante il suo successo, l’etichetta di Barry Brown “Jabba Roots” non riscosse grande successo a causa della mancanza di una rete di contatti e di mezzi finanziari per la promozione.

Dopo il 1984, la sua produzione divenne sempre più discontinua e negli ultimi anni si trovò in difficoltà a causa dell’abuso di sostanze e dell’instabilità mentale. Tragicamente, la vita di Barry Brown è stata stroncata nel maggio 2004 a causa di un incidente mortale avvenuto nello studio di registrazione Soundwave. Tuttavia, la sua musica continua a vivere, a testimonianza del suo impatto indelebile nella scena reggae.

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