Bunny “Striker” Lee è stato una figura cruciale nella storia della musica giamaicana: è stato un pioniere dell’arte del dub ed uno dei produttori reggae prolifici di maggior successo.
Nasce Edward O’Sullivan Lee a Kingston, Giamaica, il 23 agosto 1941. Cresce nel distretto di Greenwich Farm e, dopo aver frequentato le scuole primarie di Greenwich Town e Denham Town, studia ingegneria elettrica alla Kingston Technical High School.
Da bambino era grassottello, da qui il soprannome di “coniglietto” (bunny). Alla fine degli anni Cinquanta, Lee iniziò a frequentare Yvonne McCloud, la sorella del famoso cantante Derrick Morgan.
Bunny Lee entrò nell’industria musicale nel 1962, quando iniziò a lavorare come plugger di dischi per l’etichetta Treasure Isle di Duke Reid, e successivamente per Leslie Kong.
Si trasferì poi all’etichetta Caltone di Ken Lack, dove passò da un ruolo amministrativo a un ruolo di ingegnere, fino a quando finalmente iniziò a produrre dischi nel 1967.
Dopo il suo primo grande successo, “Music Field” di Roy Shirley, fondò la sua casa discografica lavorando su pubblicazioni di successo come “Hold You Jack” di Derrick Morgan, “My Conversation” di Slim Smith and The Uniques, e “Little Boy Blue” di Pat Kelly.
La sua crescente reputazione sulla scena giamaicana attirò rapidamente l’interesse del Regno Unito e nel giro di un anno aveva concesso in licenza materiale a numerose etichette con sede nel Regno Unito, tra cui Island, Pama e Trojan.
All’inizio degli anni ’70 era tra i produttori di maggior successo nel reggae e si guadagnò il soprannome di “Striker” per la sua capacità di distribuire successi senza fallire.
Conosciuto anche come “The Gorgon”, Bunny Lee indossava spesso il suo caratteristico berretto da marinaio. Tra i suoi successi del periodo ci sono “Everybody Needs Love” di Slim Smith, “Wet Dream” di Max Romeo, “Better Must Come” di Delroy Wilson e “Stick By Me” di John Holt.
Nel 1971, Bunny “Striker” Lee lavorò fianco a fianco con il leggendario ingegnere Osbourne Ruddock, alias King Tubby, che aveva inventato quasi da solo il dub. Tubby è stato determinante nel manipolare il suono in nuove entusiasmanti direzioni, un’abilità che Bunny ha subito riconosciuto e utilizzato.
Lee è stato uno dei primi a utilizzare la tecnologia dello studio come uno strumento a sé stante, decostruendo i mix di brani reggae fino a renderli versioni completamente diverse della canzone originale. Tra le sue numerose innovazioni c’era il suono del “flying cymbal”, un modello di hi-hat (charleston) strascicato che aggiungeva una specifica tensione e ballabilità ai groove e divenne sinonimo di una certa era del reggae della metà degli anni ’70.
Insieme, Bunny e Tubby hanno prodotto la migliore musica delle rispettive carriere. Il duo ha lavorato insieme su un catalogo di registrazioni, pubblicate sia su singoli che su album e spesso semplicemente accreditate a King Tubby’s o agli Aggrovators.
Verso la metà degli anni Settanta, il suono dei flying cymbals di Bunny fornì grandi successi per una lunga lista di artisti che includevano Johnny Clarke, Delroy Wilson, John Holt, Linval Thompson, Horace Andy, Derrick Morgan e Cornel Campbell.
Al culmine della sua carriera, essenzialmente nel periodo dal 1969 al 1977, Lee ha prodotto migliaia di dischi, creando una discografia labirintica tra brani vocali, dischi per deejay toasters e versioni dub.
All’inizio degli anni ’80, Lee produceva nuova musica a un ritmo molto più lento rispetto a prima. Tra i suoi notevoli successi c’è stata la produzione dell’album di debutto di Beenie Man del 1983 “The Invincible Beany Man: The 10 Year Old D.J. Wonder”.
Con l’inizio dell’era digitale della metà degli anni Ottanta, Bunny “Striker” Lee concentrò gran parte della sua attenzione su altri interessi commerciali e sulla concessione in licenza del suo catalogo in Europa e Nord America, e lentamente andò in pensione.
Nell’ottobre 2008, Bunny ha ricevuto l’Ordine di Distinzione nel grado di Ufficiale per oltre 40 anni di servizio dedicato all’industria musicale.
Bunny “Striker” Lee è morto il 6 ottobre 2020, all’età di 79 anni, a causa di insufficienza respiratoria dopo aver lottato per mesi con una malattia renale.
Vinili di ‘Bunny Lee’
Fonti:
allmusic.com – Jason Ankeny
trojanrecords.com
reggaeville.com
Foto da reggae-vibes.com