Quando si parla dell’epoca d’oro della musica giamaicana, un nome che spicca sempre è quello di Delroy Wilson.
Pioniere nello sviluppo dello ska, del rocksteady e del reggae, Delroy è stato molto più di un semplice cantante: è stato una voce che ha definito un’epoca e uno dei cantanti più espressivi dell’isola caraibica.
A soli 13 anni, Wilson è diventato la prima baby star della Giamaica. E poi è diventato il primo artista reggae a registrare ben 350 canzoni.
Diamo un’occhiata al suo straordinario percorso.
Gli esordi: nasce una stella
Delroy Wilson è nato nel 1948 nel quartiere Trenchtown di Kingston. Come molte leggende musicali giamaicane, scoprì presto il suo talento e iniziò la sua carriera in giovane età.
Registra le sue prime canzoni a soli 13 anni con il famoso produttore Clement “Coxsone” Dodd presso lo Studio One. Erano i primi anni Sessanta e lo ska era il ritmo che stava conquistando l’isola.
La svolta di Delroy avviene con il suo singolo di successo, “Joe Liges”. Scritta da Dodd, la canzone era un attacco diretto al produttore rivale Prince Buster.
Delroy diventa subito popolare e dimostra la sua capacità di entrare in contatto con il pubblico, anche in giovane età. Pubblica il suo album di debutto di Delroy, “I Shall Not Remove”, nel 1966.
L’evoluzione di Delroy Wilson
Con l’evolversi della scena musicale giamaicana, cambia anche lo stile di Delroy. Quando lo ska passa al rocksteady, più morbido e lento, Delroy si adattò con facilità a metà degli anni Sessanta.
La voce di Delroy Wilson, spesso descritta come ricca e piena di sentimento, spicca ancora di più grazie al rocksteady, che enfatizza la melodia e il canto rispetto ai ritmi veloci e allegri dello ska.
In questo periodo pubblica una serie di successi, tra cui “Dancing Mood” e “Rain From the Skies”. Queste canzoni non solo consolidano la sua reputazione in Giamaica, ma contribuiscono anche a definire il suono del rocksteady.
In questo periodo, la sua musica rifletteva il clima mutevole dell’isola, mentre il panorama sociale e politico della Giamaica era in piena trasformazione. La sua voce incarnava sia la gioia che le difficoltà del popolo.
La leggenda del reggae
Tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, il rocksteady inizia ad affievolirsi ed entra in scena il reggae.
Ancora una volta, Delroy Wilson è pronto per la transizione: la sua voce si adatta perfettamente alla natura più profonda e introspettiva della musica reggae.
Nel 1967 Wilson si separa da Dodd e, negli anni successivi, collabora con diversi produttori come Bunny Lee, Sonia Pottinger, Keith Hudson e Leslie Kong.
Delroy Wilson lancia l’etichetta W&C con il cantante Wilburn Cole e l’etichetta The Links con Ken Boothe, The Gaylads e The Melodians. Le etichette pubblicarono un piccolo numero di singoli e poi chiusero i battenti.
Nel 1970, Wilson intraprende una tournée nel Regno Unito e registra alcune tracce per l’etichetta Trojan.
Una volta tornato in Giamaica, Wilson continua a lavorare in studio con vari produttori, tra cui il suo vecchio mentore Coxsone Dodd e ancora una volta con Bunny Lee.
Nel 1971, Wilson e Lee pubblicano “Better Must Come”, una canzone che diventa un inno di speranza durante gli anni Settanta, segnati da un’intensa carica politica.
La campagna del Primo Ministro Michael Manley la adottò persino durante la sua campagna elettorale. Ciò cementò lo status di Delroy Wilson come musicista e icona culturale.
Sull’onda del successo, il cantante pubblica l’altrettanto memorabile “Cool Operator”, e nel 1976 conquista nuovamente il pubblico con una splendida interpretazione di “I’m Still Waiting” di Bob Marley, prodotta da Lloyd Charmers.
Gli ultimi anni del decano del reggae
La carriera di Wilson subisce un rallentamento con l’ascesa dei DJ all’inizio degli anni ’80. Tuttavia, tornò in grande stile con “Don’t Put the Blame on Me” del 1987, prodotto da King Jammy, seguito dall’altrettanto apprezzato “Ease Up” del 1988, prodotto da Lee.
Negli ultimi anni della sua vita, fu segnato da difficoltà finanziarie e problemi di salute. Nonostante ciò, continuò a esibirsi e a registrare, mantenendo il suo status di figura amatissima nella comunità reggae, dove era spesso chiamato “The Dean of Reggae” (il decano del reggae).
Purtroppo, Delroy Wilson morì di cirrosi epatica il 6 marzo 1995, a soli 46 anni.
Nell’ottobre 2013, gli fu conferito postumo l’Order of Distinction della Giamaica nella classe Commander.
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Fonti:
Biography by Jo-Ann Greene on allmusic.com
The Delroy Wilson Official Tribute Tour