“Quando si parla di Dancehall bisogna parlare di me; sono il fondatore. Anche adesso si parla di Dancehall, quegli artisti di oggi non sono proprio dancehall. Hanno bisogno di sapere chi è il fondatore di questa cosa; le persone hanno bisogno di sapere; vogliono sapere.”
Little John (John McMorris) afferma il suo ruolo come uno dei cantanti dancehall originali. Proveniente dalla “University of Dancehall” – Black Roots / Youth Promotion Organization di Sugar Minott, John aveva solo otto anni quando si avvicinò per la prima volta a Sugar Minott.
“La mia voce era come quella di un bebè“, ricorda. Il suo album iniziale, “51 Storm”, è stato realizzato con Captain Sinbad (Carl Dwyer) e pubblicato per l’etichetta Youth in Progress. Sebbene il contributo di Little John fosse stato minore, il disco segnò l’inizio della sua carriera.
In seguito, John collaborò con Jah Bible, un importante produttore di artisti della Greenwich Farm, dove registrò “What Is Catty” e “Wait til I Put on my Robe”, i primi esempi dello stile vocale dancehall. Verso la fine degli anni ’70, Little John aveva padroneggiato lo stile rub-a-dub.
Little John attribuisce a Jah Thomas il merito di essere stato colui che lo ha veramente scoperto e lanciato, in particolare con il brano del 1982 “Me Nah No Luck in this ya gambling”, una versione di “Dee Jay Lyrics”.
Tuttavia, la canzone che lo ha davvero affermato è stata “Look How They Work Us So Hard”, registrata presso Channel One. Questa traccia è diventata un successo grazie all’ampia riproduzione nei sound system anche prima della sua uscita ufficiale.
Conosciuto per il suo fascino sulle fan, Little John osservò: “Io canto per le ragazze! Se ho un effetto sulle donne, posso avere un effetto su qualsiasi uomo”. Le sue esibizioni attiravano spesso un vasto pubblico femminile, affascinato dal suo fascino e carisma giovanile.
Per tutti gli anni ’80, Little John continuò a produrre successi con vari produttori. I suoi brani più importanti includono “Clarke’s Booties” per Jammy, “Roots Girl” e “True Confession” per George Phang, “Worries and Troubles” per Black Scorpio, “Spin You Roll” per Dynamite e “Say What You’re Saying” per Jah Thomas.
Riflettendo sulle sue prolifiche sessioni negli studi di registrazione, ha detto: “A quei tempi facevo tre, quattro album contemporaneamente perché allora ero così ispirato liricamente.”
John viaggiava spesso per Kingston con il collega artista Toyan (Byron Letts). Erano uno spettacolo familiare, con Toyan sulla sua moto e Little John sul sedile posteriore.
Collaborarono strettamente, condividendo anche i testi, come ricorda con affetto Little John: “Toyan era come mio padre in un certo senso, perché era un po’ più grande di me ma era lui a guidarmi, nella confraternita. Lui vedeva il mio potenziale e mi permetteva di stargli dietro. Ovunque andavo nel mondo, eravamo io e Toyan!”
Toyan, cresciuto nella zona di Spanish Town Road, è stato lanciato da Don Mais ma ha guadagnato fama con il suo album del 1981 “How The West Was Won”, pubblicato da Junjo Lawes. Questo album è stato un successo nel Regno Unito, elevando Toyan allo status di superstar all’estero. Greensleeves, soddisfatto del successo dell’album, iniziò a pubblicare più della nuova musica che Toyan stava producendo in Giamaica, come “Janet Sinclair” di Little John.
Purtroppo, la vita di Toyan è stata stroncata dalla violenza nel 1991, una tragedia che Little John attribuisce in parte all’influenza dell’industria musicale:
“Se guardi le canzoni d’oggi e le canzoni che facevamo allora [negli anni 70 e 80], tutte queste canzoni moderne sono solo violenza. Noi facevamo la pace. Se un uomo si dichiarava ‘bad man’, un uomo cattivo, noi cantavamo una canzone per calmarlo e fargli capire: beh allora ascolta, non c’è bisogno di essere cattivo, tutto quello che devi fare è semplicemente vivere e gorderti la vita. Quei deejay e artisti di adesso cantano e parlano di commettere omicidi ‘man fe dead, man de this’, i bambini imparano e crescono con quel tipo di rabbia dentro di loro”.
Per risolvere questo problema, Little John costruì uno studio casalingo e iniziò a coltivare i talenti locali. Dopo una pausa dalle esibizioni, è tornato sulla scena dei concerti nel 2005.
Con la sua natura estroversa e la sua energia sconfinata, Little John continua ad affascinare il pubblico. Nonostante non sia più “piccolo”, resta amatissimo dai fan, soprattutto dalle ragazze, che continuano ad adorare lui e la sua musica.
Source: The rise of Jamaica Dancehall Culture by Beth Lesser
Photos by Beth Lesser